La prevenzione antisismica degli edifici

La prevenzione antisismica degli edifici passa dalla sostenibilità. Non solo perché il recupero strutturale di un immobile è spesso associato a un restyling energetico del medesimo fabbricato (i bonus fiscali sono cumulabili, con detrazioni variabili che, in caso di miglioramento di classe sismica, vanno dal 70% fino all’85% per i condomini). Ma soprattutto perché il vero passo in avanti compiuto della tecnologia sta nell’aver sviluppato sistemi che – in caso di terremoto – sono non solo in grado di salvare le vite umane (come impone la legge) ma anche di proteggere gli edifici da gravi danneggiamenti. Evitando così la “morte” economica e sociale di un territorio, spesso incapace di rimettersi in piedi a fronte di un costo di ripristino molto elevato.

Prevenzione, dunque, prima di tutto. Sapendo che progettare strutture a “danno zero o quasi zero” è possibile. Nel nuovo, così come nel recupero dell’esistente. «Una delle tecnologie più performanti e ancora poco diffuse nel nostro Paese – spiega Paolo Clemente, capo del laboratorio Prevenzione rischi naturali e mitigazione effetti dell’Enea– consiste nell’inserimento alla base di un immobile di elementi simili a gli ammortizzatori delle auto.In caso di scossa questi sistemi attenuano l’energia sismica, scaricando la struttura». La chiave di volta resta sempre quella di cambiare approccio in come si guarda a un fabbricato esistente. «Se fino a ieri – prosegue l’esperto – l’unica strada pareva quella di lavorare per irrobustirne la struttura, oggi si è compreso come sia molto più efficace ridurre l'azione sismica che la cimenta, “isolandola” dal terreno».

In Giappone, tutti gli architetti si sono confrontati con il tema: dall’uso di cuscini antisismici (una sorta di ammortizzatori) di Kenzo Tange alle soluzioni di Kengo Kuma, come quella disegnata per un edificio terziario a Nomi City della Prefettura di Ishikawa: l’edificio, come un ragno, è ancorato alla pavimentazione con l’uso di una fibra di carbonio: altissime le performance in caso non solo di evento tellurico, ma anche di tsunami.

Oltre alla sicurezza, anche il design. A Città del Messico, Torre Reforma dello studio di architettura Lbr&A Architectos è stato selezionato fra mille progetti come vincitore del concorso di architettura indetto dalla città di Francoforte, Deutsches Architektur Museum (Dam) e DekaBank. Il grattacielo è stato premiato per la sostenibilità esemplare, per il design esterno e per la qualità degli spazi interni, ma soprattutto per le sue caratteristiche antisismiche.

Fonte: il sole24ore © Riproduzione riservata

 

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