L'agente immobiliare risponde: comprare per vendere, o viceversa?

Comprare per vendere, o viceversa?

 

Più di un terzo delle compravendite residenziali in Italia coinvolgono persone che, per acquistare, devono – o vogliono – vendere il proprio immobile.

Ma quali sono i dubbi e le perplessità in merito?

Beh, le due più lampanti riguardano la scelta di vendere prima o dopo aver trovato l’immobile ideale.

I dubbi sono legittimi. In quanto, in base alla decisione presa, cambiano di sicuro le dinamiche. Se poi consideriamo che in questo segmento si inseriscono anche le PERMUTE - ovvero l’acquisto di società che vendono immobili – gli scenari cui si va incontro sono molteplici.

Partiamo dall’ultima: la permuta.

Come anticipato, questa soluzione prevedere l’intervento di una società immobiliare che acquista “ritira” dall’acquirente direttamente il suo immobile, a fronte di un acquisto di valore maggiore. I vantaggi, ovviamente, riguardano la semplicità dell’operazione. A fronte, ovviamente, di una svalutazione del proprio immobile, da parte della società immobiliare, che può arrivare anche al 40%. I soggetti, infatti, che attuano questa strategia devono avere un margine di guadagno sulla rivendita dell’immobile permutato, e che quindi viene decurtato dal prezzo di mercato.

Come comportarsi, dunque, se non si vuole percorrere questa strada?

La prima alternativa prevede l’acquisto prima della vendita del proprio immobile.

La seconda, il contrario.

Ognuna delle due soluzione ha dei pro e dei contro, ma sussistono delle condizioni essenziali alle quali non ci si può sottrarre se si decide di intraprendere l’una piuttosto che l’altra.Andiamo ad analizzarle nello specifico.

Prima ipotesi: prima acquisto e poi vendo.

Il più grosso vantaggio consiste nel possedere un immobile nel momento in cui vado ad acquistarne un altro. Ovvero, non trovarsi con il rischio di dover rogitare la propria casa senza averne trovata un‘altra. Questo, però, prevede dei rischi. Il primo, se non si possiede il denaro per coprire l’importo totale senza dover rivendere, e si deve necessariamente vendere prima di rogitare l’altra casa, in prossimità della scadenza ci si vedrà costretti ad abbassare il prezzo di realizzo per accelerare le tempistiche.

E non è detto che questo funzioni.

Quindi il rischio potrebbe essere perdere la caparra consegnata. O, addirittura, essere forzati all’acquisto e quindi trovarsi, di punto in bianco, ad indebitarsi eccessivamente. Sempre se si ha la possibilità di accesso al credito.

Seconda ipotesi : prima vendo poi acquisto

Sicuramente prevede il vantaggio maggiore di non rischiare la perdita della caparra, o il sovraindebitamento. Di contro, se poi non trovo, ma devo rogitare, potrei trovarmi senza una soluzione abitativa in cui stare. Anche se, in possesso di liquidità, le soluzioni sono molteplici: andare in affitto, o soggiornare in hotel per breve tempo, nell’attesa di rogitare la nuova casa; avere il denaro per poter accelerare o tempi di acquisto e non dover procrastinare il rogito.

A fronte di tutto questo, non esiste una scelta giusta o sbagliata a prescindere. Ma la migliore per ognuno.

Stefano Boscarato illustra nel dettaglio